Rivista AEIT lug-ago 2022

Imprese e mercato 40 AEIT • numero 7/8 EN ERGON Primo impianto con produzione di biometano nelle Marche Società controllata dal Gruppo Astea, En Ergon ha inaugurato a Ostra (Ancona) il primo impianto di biometano delle Marche. A regime trasformerà 32.000 tonnellate annue di rifiuti organici in 3 milioni di metricubi di metano che viene immesso nella rete Snam, quindi adatto a riscaldare e fornire energia a 3.000 abitazioni. Di impianti in costruzione in Italia e nelle Marche, in questo momento, ne sono previsti almeno cinque o sei che siano in grado di ricevere la FORSU (frazione di rifiuti organici dei residenti) e quello del gruppo Astea è il primo. Un primato triste se si considera che soltanto nella provincia di Ancona la frazione dei rifiuti organici ammonta a circa 50.000 tonnellate annue. Attualmente sono smaltite fuori regione tra l’Emilia e il Veneto, con costi e impatto ambientale che sono contabilizzati in 622 tonnellate di CO2 che si ridurranno a 74 considerando la diminuzione dei trasporti da parte dei vettori. L’impianto, progettato in ottica di sostenibilità ambientale è in linea con i principi di economia circolare, permetterà il trattamento dei rifiuti di origine biologica e la gestione anaerobica di FORSU (frazione organica di rifiuti solidi urbani, comunemente detta “umido” proveniente dalla raccolta differenziata), con produzione oltreché di biometano anche di compost misto per usi zootecnici e florovivaistici. Quello di Ostra, oltre a costituire un modello all’avanguardia, in grado di rispondere agli stringenti bisogni delle comunità locali, rappresenta un successo per l’economia circolare, dove il rifiuto prodotto in un’area genera energia verde per la stessa area che aveva prodotto il rifiuto. Un microcosmo locale perfettamente riproducibile in ampia scala, in cui gli ecosistemi urbani e l’agricoltura del futuro prefigurano una società e un’economia che da "carbon-emitting" diventa "carbon-absorbing". La scommessa del biometano è ancora tutta da vincere perché gli iter della burocrazia sono lunghi ma il Gruppo Astea, nato nel 2003, lavora per una transizione ecologica che non può aspettare. Il Gruppo nasce dalla fusione di due aziende, la AST di Recanati e la ASPEA di Osimo e la composizione societaria vede anche il socio Centro Marche Acque, società interamente pubblica, e il socio industriale GPO; un consorzio di aziende scelto mediante gara a evidenza pubblica e partecipato in maggioranza da IREN Spa. v v v rato Italia e - 3,6% le esportazioni), i Traspor ti ferroviari ed elettrificati hanno visto una crescita sostenuta per il segmento dell’elettrificazione (+ 18%), in Area Elettronica, l’Automazione segna un + 20,8% e tendenza analoga per i Componenti elettronici a + 15,9%. Infine, registra un rimbalzo anche il settore Sicurezza e Automazione edifici (+ 12,3%) sulla scorta del riavvio del mercato del le costruzioni ; più contenuto quello dei servizi di sicurezza privata (+ 4,1%). Per l’export, le migliori performance arrivano grazie alla domanda europea, cui sono destinate oltre il 60% delle vendite oltreconfine, con una crescita del 23,4%, e la conferma di Germania e Francia come primi mercati per le esportazioni di tecnologie italiane. Fuori dall’Europa, Stati Uniti (+ 17,4%), Cina (+ 38,1%) e Turchia (+ 15,2%) sono i tre mercati più performanti per il sistema ANIE nel 2021. Lo scenario economico che le imprese ANIE stanno affrontando in questo 2022 è molto complesso, il fatturato cresce in maniera asimmetrica sulla spinta del rincaro delle commodity minerali ed energetiche rispetto al calo della produzione. È parte di quello che il Centro Studi di Confindustria ha definito lo shock 3 + 2, e cioè l’interruzione prima e il rallentamento poi delle supply chain per le restrizioni globali alla pandemia e i continui lockdown in Cina, la reperibilità sui mercati di componentistica e materie prime insufficiente rispetto alla domanda e l’ultimo contraccolpo dovuto alla guerra in Ucraina. Questo combinato disposto vale per l’Italia 2,2 punti in meno di PIL. Fatto 100 la base delle imprese, nel manifatturiero è il 58% di queste ad esprimere un potenziale innovativo. Ma per l’elettrotecnica la percentuale arriva al 73% e per l’elettronica all’86%. In questa fotografia c’è la centralità del sistema ANIE per raccogliere la sfida del PNRR. v v v

RkJQdWJsaXNoZXIy MTA3MTUxMQ==