Rivista AEIT nov-dic 2022

La spinta delle politiche globali ed europee che mirano a limitare l’inquinamento nei prossimi decenni ha sostenuto e continua a sostenere l’incremento della domanda di energia elettrica, confermandone il primato come vettore della transizione energetica [1-3]. In questo contesto, le grandi città, come per esempio Milano, stanno affrontando una crescita della domanda di energia elettrica più marcata rispetto alle aree rurali, principalmente a causa dell’adozione della mobilità elettrica e all’uso intensivo del condizionamento estivo [4]. L’aumento dei flussi di energia sulle proprie reti sta spingendo i distributori, tra cui Unareti, il distributore di energia elettrica e gas di Milano e Brescia, a condurre analisi e predisporre nuovi e aggiornati scenari di sviluppo, alla ricerca di soluzioni innovative per soddisfare la crescente domanda sia in termini di numerosità dei punti di prelievo che di intensità. Unareti, per esempio, al fine di programmare i propri interventi di potenziamento della rete elettrica di distribuzione al 2030, ha ipotizzato i seguenti tre scenari di crescita. a. Scenario base: prevede un incremento del 24% della potenza di picco assorbita con un aumento del 10% dell’energia elettrica consumata. b. Scenario rallentato: prevede un incremento del 15% della potenza al picco e un incremento dell’energia pari al 6%. c. Scenario accelerato: prevede un incremento del 36% della potenza al picco e un incremento dell’energia pari al 15%. Questi scenari sono fortemente influenzati dalla ormai non più trascurabile crescita della mobilità elettrica. Unareti ha infatti stimato un incremento per la città di Milano di circa il 15% maggiore rispetto alle stime nazionali, che potrebbe avere effetti significativi sulla rete di distribuzione, per esempio il possibile sovraccarico di cavi e trasformatori, problemi di tensione, asimmetria del carico e incremento delle armoniche. Il sovraccarico, per esempio, è dovuto all’aumento della domanda legata alla ricarica dei veicoli elettrici [4], soprattutto nel caso di retrofit delle stazioni di ricarica, il quale carico incrementale non era stato preso in considerazione nel dimensionamento iniziale della rete. Inoltre, le stazioni di ricarica situate alla fine delle linee, potrebbero causare problemi di tensione, in particolare problemi di sotto tensione [5]. Un terzo effetto che spesso viene misurato è il carico asimmetrico tra le tre fasi [6]. Anche con una stazione di ricarica trifase correttamente installata, in alcuni casi, i veicoli si caricano principalmente attraverso una fase, creando asimmetrie alla rete che potrebbero danneggiare i componenti e portare a problemi di tensione. Infine, l’elettronica di potenza nelle infrastrutture di ricarica potrebbe generare armoniche, impattando negativamente sulla qualità della fornitura dell’energia elettrica [7]. A fronte di questi scenari e di analisi già condotte nei periodi di maggiore carico della rete [8], l’utilizzo di servizi di flessibilità sulla rete di distribuzione sembra essere sempre più una reale opportunità per i distributori, che potrebbero attingere alle risorse locali allacciate alla propria rete per risolvere criticità non ancora strutturali. Le recenti direttive 20 AEIT • numero 11/12 E-hub urbani di ricarica dei veicoli elettrici L’articolo si pone l’obiettivo di comprendere i l potenziale contributo della mobilità elettrica per una efficiente transizione energetica, considerando come caso studio l’hub di ricarica dei veicoli aziendali di Unareti, il distributore di energia elettrica e gas di Milano e Brescia Alessandro Bosisio Università di Pavia • Gaetano Iannarelli Sapienza Università di Roma • Bartolomeo Greco A2A SpA Andrea Morotti, Andrea Pegoiani, Alessandro Cirocco, Luca Cavalletto Unareti SpA

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