Rivista AEIT mag-giu 2023

di Fotogrammetria e Telerilevamento). Negli anni ’60, si occupa del consolidamento/aggiornamento del Corso universitario di Teoria e Pratica della Misure (fondato dal suddetto Giovanni Celoria all’inizio del ’900, come Teoria degli errori) con una particolare attenzione all’uso delle variabili doppie, colmando una lacuna nella presentazione classica della Teoria degli errori. Infatti, dopo la presentazione della probabilità e della variabile semplice, questa salta disinvoltamente al metodo dei minimi quadrati, dove il coefficiente di correlazione arriva alla fine, quasi a sorpresa, mentre una costruzione graduale del concetto di dipendenza e, nello specifico, della regressione ovvero dipendenza funzionale, lo presenta come correlazione, cioè una dipendenza particolare, perché lineare. Sempre negli anni ’60, è guida autorevole del Centro addestramento studi fotogrammetrici, un’impresa del CNR, presso l’allora Istituto di Topografia e Geodesia del Politecnico di Milano, pur non assumendone mai la Direzione, cosa che forse l’avrebbe accresciuto e migliorato. Proprio in quegli anni e in quell’ambiente, trova e sostiene un allora giovane studioso e ricercatore, Riccardo Galetto (poi professore ordinario all’Università degli Studi di Pavia e autorevole Presidente della Società Italiana di Topografia e Fotogrammetria - SIFET). Mariano Cunietti sarà punto di riferimento, per molti altri giovani studiosi e ricercatori, dove una vasta cultura e maestria didattica saranno guida preziosa, nel rispetto della libertà di ciascuno. Negli anni ’70, partecipa all’OEEPE (Organizzazione Europea per gli Studi di Fotogrammetria Sperimentale), con la formazione del Gruppo Italiano e la guida della Scuola di Milano. Quest’ultima denominazione non è una dizione enfatica di Mariano Cunietti, né tanto meno di coloro che scrivono, ma è la sua presentazione da parte del compianto prof. Friedrich (Fritz) Ackermann dell’Università Tecnica di Stoccarda in una riunione dell’OEEPE, invitando i colleghi presenti a passare dal tedesco al francese, come lingua di lavoro e dialogo, in quanto presente e partecipante il prof. Mariano Cunietti della Scuola di Milano. Coloro che scrivono sono coscienti del valore di tale eredità e, per quanto loro possibile, si impegnano a continuarla. Dal 1977 al 1983, il prof. Mariano Cunietti è dapprima eletto e successivamente confermato quale Direttore dell’Istituto di Topografia, Fotogrammetria e Geofisica Applicata del Politecnico di Milano. In questo ruolo, promuove il consolidamento e l’allargamento delle tematiche di ricerca dell’Istituto. A titolo di esempio, si cita la Fotogrammetria Architettonica e dei Beni culturali, il Progetto astrometrico Hipparcos (che s’affianca alla già presente Geodesia matematica), la ripresa del calcolo numerico (cinquanta anni dopo l’avvio con il prof. Gino Cassinis), l’apertura al telerilevamento (grazie anche alla promozione da parte della prof. Giovanna Togliatti) e, oltre i confini dell’Ateneo, il Consiglio scientifico della SIFET e i suoi Gruppi di lavoro e di studio. Negli anni ’80, istituisce la Giornata della Misurazione, un incontro tra misuristi (geodeti e geomatici, meccanici e termici, elettrici ed elettronici), logici matematici e filosofi della scienza, per discutere insieme, confrontarsi e costruire una teoria e pratica delle misure, sempre aggiornata conformemente alle innovazioni scientifiche e tecnologiche occorse. Passati ormai quasi quarant’anni, la Giornata della Misurazione si celebra tuttora, con il contributo anche di Luca Mari (ora professore ordinario alla LIUC - Università Carlo Cattaneo a Castellanza), ultimo allievo Dottore di ricerca di Mariano Cunietti. Negli anni ’90, continua la lettura critica di libri di Filosofia della Scienza e di Metrologia. Tra le tante letture, Galileo, Newton, Kant, Russell, Wittgenstein, Carnap, Bridgman e Popper hanno segnato un percorso scientifico e culturale che, pur ormai gravato della malattia, ha caratterizzo la figura altissima di uno scienziato-tecnico e intellettuale umanista, in quanto colto di letteratura, arte e musica. In particolare, nelle opere italiane di Mozart, dove l’italiano di Da Ponte lascia tutto comprensibile, il contrappunto quasi matematico di Mozart è testimone di semplicità, regolarità, necessità di generalizzare e induzione anche nel pensiero di Mariano Cunietti, come per le quattro regole del filosofare, esposti nella terza edizione dei Principia di Newton (congetture davanti a possibili corroborazioni, oppure a eventuali confutazioni). Coloro che scrivono hanno avuto una diversa conoscenza di Mariano Cunietti, la prima solo durante il suo Dottorato di ricerca, ma ricca di una doppia laurea (la seconda umanistica) ha subito colto e apprezzato la sua grandezza. Il secondo ha avuto una conoscenza, frequentazione e collaborazione ultraventennale, dove un dialogo, un confronto aperto e qualche controversia, ne hanno fatto dapprima una guida, poi un maestro a tutto campo e infine anche un amico, seppure molto più grande. Per entrambi comunque, una bellissima occasione/opportunità, fonte di pluralità, di ricchezza e di libertà, nel massimo rispetto, ma senza formalità. Grazie professore, l’augurio è essere capaci di camminare nella strada autorevolmente indicata. Le Applicazioni Geomatiche Le Applicazioni Geomatiche riescono a muoversi in ambiti tradizionalmente lontani dalla Geomatica e dalla Geomatica Applicata. Questo approccio intende offrire ad altre discipline il punto di vista dei geomatici: le tecniche di misura, i modelli matematici e i metodi di calcoMisure maggio/giugno 2023 25

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