lo e di analisi peculiari della Geomatica. Infatti si prendono in considerazione altri dati, diversi da tutti quelli tradizionalmente affrontati dalle discipline del rilevamento. Così il punto d’incontro auspicato è, da un lato, allargare i confini delle Applicazioni Geomatiche, ma da altro canto, trovare interlocutori interdisciplinari e multidisciplinari che propongano esempi e valutino criticamente le metodologie impiegate e i risultati ottenuti, per tenere aperto un dialogo costruttivo che faccia crescere criticamente e migliorare entrambe le comunità d’incontro. Dagli anni ’70 del ’900, la Geomatica riunisce tutte le tecniche (dalla Topografia alla Fotogrammetria e poi il GNSS, il Radar, il Laser, ecc.), con il loro impiego nella Geomatica Applicata. Il trattamento delle osservazioni geomatiche prevede un coacervo di tecniche (pattern recognition, matching, line following, region growing, ecc.) che in qualche modo si ispirano a discipline apparentemente molto lontane, quali la Gestalt o la Linguistica: le Applicazioni Geomatiche “ibridano” la Geomatica, aprendola ad altri campi lontani. I metodi di stima di parametri di modelli, quali le tecniche di interpolazione e approssimazione di campi e quelle di compensazione di reti, costituiscono da quattro secoli il fulcro delle metodologie e procedure in uso nell’ambito delle Scienze della Terra in generale e delle discipline del rilevamento (Geodesia e Topografia) in particolare. Negli ultimi decenni, alcuni risultati dell’esplorazione spaziale e delle Scienze e Tecnologie dell’Informazione hanno ampiamente migliorato la quantità e la qualità dei dati disponibili. Si sono rese necessarie nuove procedure che hanno affiancato quelle classiche (dai Minimi quadrati alla Teoria della robustezza). Tutto ciò secondo il professor Mariano Cunietti avrebbe portato non alla morte delle Scienze Geodetiche e Topografiche ma a nuove possibilità e nuovi intrecci. Il contributo della Linguistica L’analisi statistica delle opere letterarie ha origine nel lavoro di Andrej Markov, allievo di Pafnuty ebyšëv, che studiò il poema Onegin di Puškin utilizzando metodi probabilistici (Markov, 1913), e inventò così un nuovo ramo della teoria della probabilità (le famose catene di Markov). Per Markov, il linguaggio era un esempio di un sistema in cui le occorrenze passate possono determinare i risultati presenti: la possibilità che una certa lettera appaia a un certo punto del testo dipende, in una certa misura, dalla lettera che l’ha preceduta. In questo contesto, le immagini e le carte non sono solo modellate e calcolate, ma anche riconosciute e comprese, individuando relazioni tra immagini, carte e testi. Un aiuto è dato da aree di conoscenza esterne, ad esempio dalle Scienze Umane (Linguistica, Psicologia, ecc.), o in generale dalle Scienze Cognitive (AI, Neuroscienze, ecc.). Alcuni esempi Un lontano esempio ricorda il ritorno in Italia del premio Nobel Renato Dulbecco con la sua proposta di procedere alla mappatura del genoma. I geomatici, ricordando al professore che uno dei loro compiti è proprio la produzione cartografica, hanno offerto collaborazione con un dottorato di ricerca congiunto, che, accettata senza mostrare complessi di superiorità, ha portato una laureata in Ingegneria civile, con tesi di Laurea in riconoscimento di “features” in immagini fotogrammetriche, a diventare un professore associato di Informatica, il cui campo di ricerca è proprio la Bioinformatica. Per i dettagli di questo lavoro, come di altri nel prosieguo, si rinvia alla Bibliografia. Un secondo esempio riguarda la traduzione di un’immagine in un testo scritto (di sola geometria e colori) e il disegno di una mappa “fotografica”, a partire dalla lettura di questo testo. È del tutto evidente che questo non è un metodo di elaborazione fotogrammetrica e produzione cartografica, bensì una ricerca teorico-sperimentale per provare che le discipline del rilevamento sono un linguaggio, per quanto particolare. Così una ingegnera fotogrammetra ha descritto a parole un’immagine di un luogo a lei sconosciuto, e un architetto cartografo ha disegnati una mappa “fotografica”, dato il solo testo scritto. È stato imposto che non vi fosse alcuna interazione diretta tra i due, e che i contatti fossero solo con un supervisore. L’aderenza tra l’immagine originale e la mappa cartografica è arrivata all’89%, a partire da un 70% iniziale. In questo contesto, le immagini, le carte non sono solo modellate e calcolate, ma anche riconosciute e comprese, individuando relazioni tra immagini, carte e testi. Esempi più recenti si sono rivolti alle Scienze Umane, e in particolare all’analisi dei testi letterari. Un primo esempio tratta l’ibridazione tra la Geomatica e gli aspetti geografici nel Decamerone del Boccaccio. Il mondo di Boccaccio è quello dei mercanti fiorentini, dal punto di vista cartografico non è più il mondo delle carte TO, ma quello dei portolani. Boccaccio si interessò alla Geografia: (De Canaria et insulis reliquis ultra Hispaniam in Oceano noviter repertis (1342) e De montibus, silvis, fontibus, lacubus, fluminibus, stagnis seu paludibus et de diversis nominibus maris (1374) sono sue interes26 AEIT • numero 5/6
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