Parma, Prato, Roma e Torino. Le città partecipanti sono incoraggiate a progettare e implementare un modello multisettoriale di governance in cui saranno gli stakeholder locali, come imprese, università e la società civile a far parte del city contract e a contribuire alla sua progettazione e implementazione nelle città. Allo stesso modo, stakeholder regionali o nazionali potenzialmente in grado di garantire il successo del contratto (ad es., aziende regionali di trasporto, produttori nazionali di energia, istituti di ricerca nazionali, ecc.) dovrebbero essere incoraggiati a aderire dal firmatario competente regionale o nazionale. Le strategie regionali di specializzazione intelligente e il loro collegamento con la politica di coesione della UE possono fungere da modello su come impostare la già menzionata governance multisettoriale con forti componenti di R&I e di politiche di finanziamento, adattandosi alle condizioni e ai punti di forza locali. Sarà inoltre incoraggiata la governance multistakeholder tra le città. Con l’aiuto della struttura e delle strutture della Mission2, questo dovrebbe assumere due forme: i) un raggruppamento sistematico sotto forma di cluster delle città che hanno firmato un contratto e che condividono le stesse condizioni locali e vogliono risolvere sfide comuni o creare economie di scala; ii) la collaborazione con le città che non hanno firmato un contratto, cioè le centinaia di città europee che intendono trarre ispirazione, imparare e replicare le idee e le soluzioni che sortiranno dalla implementazione della Mission. La figura 5 illustra i principali attori coinvolti nella mission: comunità d’affari, comunità accademica, città, autorità nazionali e regionali, gli enti proposti ai finanziamenti, gli organismi di normazione internazionali, le interazioni tra di loro, la commissione Europea, e il loro coinvolgimento nella preparazione del climate city contract. La transizione energetica Produzione e consumi di fonti energetiche La tradizione scientifica e tecnologica italiana, di prim’ordine nelle aree tecniche previste dalla Mission in questione, rappresenta un asset fondamentale per sviluppare soluzioni orientate al futuro sopra menzionato: le direttive del Clean Energy Package for All Europeans [7] possono quindi essere implementate con successo in parecchi distretti metropolitani, città e conglomerati. Lo confermano le importanti partecipazioni ai partenariati europei su città e comunità intelligenti (EN-SCC and EIP-SCC) e nella Covenant of Majors for Climate and Energy, oltre ai numerosi progetti Climate-KIC Italy demonstrator3. È un punto di par10 AEIT • numero 11/12 Figura 5 Il “Mission Climate Neutral and Smart Cities framework” - Adattata da [6] π 2 Un aiuto fondamentale alle città per la implementazione del climate city contract è fornito dal Progetto EU EIT Climate-KIC Net Zero Cities, una Mission Platform (https://netzerocities.eu) che tra gli scopi ha anche una serie di servizi disponibili online, la individuazione dei city advisors, previsti per ognuna delle città della Mission e il lancio di call per lo sviluppo di progetti pilota. A Net Zero Cities, si è aggiunto recentemente il progetto HEU CapaCITIES https://cordis.europa.eu/project/id/101056927
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