Durante la sua carriera scientifica e accademica presso il Politecnico di Milano, sviluppata tra il 1962 e il 1990, il Prof. Enrico Campanari (per maggiori dettagli sulla carriera del Prof. Enrico Campanari si veda il box a fine articolo) si dedicò a varie tematiche del mondo dell’elettrotecnica e dell’energetica. Tra queste, studi concernenti il controllo della potenza elettrica a mezzo di tiristori e ricerche su ondulatori a frequenza quasi caratteristica per alimentazione di carichi resistivo-induttivi, in particolare per applicazioni industriali tipiche della elettrotermia, degli azionamenti e dei processi di saldatura; ambiti di notevole importanza industriale, nei quali gli aspetti fisici di carattere energetico e l’elettronica di potenza occupano un posto centrale. Ma, oltre a questo, vi furono due campi nei quali ebbe occasione di dare contributi particolarmente originali, oltre che pioneristici, ai quali si dedicò con grande passione. • Un lungo studio concretizzatosi nella progettazione e realizzazione di prototipi di motore lineare asincrono; uno di questi mosse un carrello ferroviario col quale le Ferrovie dello Stato effettuarono prove su binario a Bologna nel 1965. Il motore elettrico lineare, come noto, avrà poi applicazioni e promettenti sviluppi per la trazione elettrica di veicoli in unione alla levitazione elettromagnetica in alcune delle nazioni tecnologicamente più avanzate. • Il progetto, insieme ad alcuni colleghi, della prima automobile elettrica solare costruita presso il Politecnico di Milano, risultata vincitrice nella propria categoria della prima gara per vetture elettriche indetta in Italia dalla rivista Quattroruote e svoltasi a Milano il 21-22 maggio 1988. Ma andiamo con ordine, e vediamo nel seguito un breve approfondimento di queste esperienze. Lo sviluppo dei motori elettrici lineari Come noto, i motori elettrici lineari sono un tipo di motore elettrico in cui il rotore e lo statore invece di essere circolari sono sviluppati e svolti (“srotolati”) lungo un piano, e invece di produrre come effetto utile una coppia producono una forza lineare. L’idea di costruire motori a induzione che diano luogo direttamente a un movimento lineare, anziché circolare, venne proposta con alcuni tentativi di applicazione pratica nella prima parte del ’900 e fu oggetto di interesse specifico da parte della British Transport Commission in Inghilterra per potenziali applicazioni nel settore ferroviario. Tra i vantaggi del motore lineare applicato alla trazione, vi è infatti la possibilità di non dipendere dall’attrito tra ruota e rotaia per imprimere il movimento, evitando problemi di scivolamento, soprattutto in caso di pendenze o velocità elevate. In particolare, il concetto di motore lineare fu sviluppato dal professor Eric Laithwaite, nei suoi lavori presso l’università di Manchester alla fine degli anni ’50 e poi all’Imperial College di Londra [1]. Non furono però molti gli studi che progredirono sul tema negli stessi anni. In Italia, Enrico Campanari si spinse su questa via, anche con lo stimolo dell’Ing. Antonio Polvara del Servizio Impianti Elettrici delle Ferrovie dello Stato [2]. Constatata la scarsissima disponibilità di letteratura internazionale sull’argomento, soprattutto per quanto riguardava la conoscenza delle macchine dal punto di vista delle loro caratteristiche di funziona62 AEIT • numero 11/12 Questo articolo riassume l'esperienza pionieristica nel settore dei motori elettrici lineari e dell'auto elettrica solare, svolta al Politecnico di Milano dal Prof. Enrico Campanari nel corso della sua carriera scientifica Motori lineari e auto elettriche solari: il contributo di Enrico Campanari Stefano Campanari Dipartimento di Energia, Politecnico di Milano
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